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  • The four faces of Cividale - without architectural barriers

    Cividale is so steeped in history that the visitor can actually feel it.

    The town has preserved the most important artistic and cultural features of its extremely wealthy past.

    A Roman, Longobard, Patriarchal and Veneto city these are the four different faces of Cividale, which visitors can still admire today in an unforgettable journey through time.

    Total time: total from around 2 hours and 30 minutes to 4 hours (possible visits to Monastery, to Christian museum and to National Archaeological Museum with entrance fees)

    Distance: circa 3 km

    Difficulty: low (the museums are accessible to people of limited mobility)


    Start: Piazza Paolo Diacono, 10 (Informacittà counter – Information and tourist centre)
    - Corso Paolino d’Aquileia, Town hall building;
    - Piazza del Duomo: National Archaeological Museum; Palazzo de Nordis and Cathedral;
    - just past the corner of the Cahedral, turn into Via G.B. Candotti (slight gradient): Christian Museum and Cathedral Treasure;
    - corso Paolino d’Aquileia towards Devil's bridge;
    -via Monastero Maggiore: Monastery of Santa Maria in Valle and Longobard Temple;
    - return throughvia Monastero Maggiore, in the direction of Devil's bridge;, and again corso Paolino d'Aquileia;
    - Largo Boiani, Foro Giulio Cesare, piazza Dante: Veneto Arsenal Porta S.Pietro;
    - via Ristori, Piazza Paolo Diacono.

    There is an alternative to this route without architectural barriers: The four faces of Cividale - with architectural barriers
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  • Foro Giulio Cesare

    La piazza che prende il nome di Foro Giulio Cesare è uno spazio risultante dalla demolizione di alcune case della proprietà ex de Claricini-Gaspardis che si affacciavano sull’attuale largo Boiani.

    Non essendo derivata da una pianificazione, l’area presenta irregolarità ed imperfezioni sia altimetriche che planimetriche sottolineate da un errato allineamento delle essenze arboree presenti. Queste alterazioni crearono delle incertezze quando si dovette collocare nel suo centro la scultura che commemorava l’attrice Adelaide Ristori, nata a Cividale nel 1822.

    I concittadini, alla sua morte avvenuta nel 1906, vollero ricordarla promuovendo un concorso per la realizzazione di un monumento degno dell’importanza dell’attrice che aveva raggiunto una fama internazionale.

    Lo scultore romano Antonio Maraini, che risultò vincitore del concorso, ritrasse la Ristori nel personaggio di Medea che indica con la mano la maschera della tragedia e nel posizionare l’opera chiese con insistenza il rispetto di quell’asse mediano della piazza che realizzava una ideale simmetria con il prospetto di palazzo de Claricini-Gaspardis.

    Non si tenne conto di questa richiesta: gli allineamenti del perimetro della piazza e la collocazione delle essenze arboree alterarono in modo evidente la presenza di questo asse creando una distorsione facilmente avvertibile. La realizzazione del monumento, rallentata dalla burocrazia, venne a concludersi poco prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. Questo ritardo e l’evento bellico impedirono l’inaugurazione ufficiale dell’opera.

    Il nuovo progetto rispetta e ripropone in modo assoluto le volontà del Maraini.
    A dispetto delle incongruenze geometriche, della mancanza di ortogonalità, di parallelismi e di allineamenti, la composizione architettonica conferma, con un segno di grande forza, l’asse mediano come principale elemento generatore di una realizzazione speculare che esalta il monumento stesso e ne attesta la centralità. Per rafforzare questo concetto due lunghi elementi lapidei diventano sedili, fioriere, parapetti. Due gradini innalzano il monumento ed interrompono la superficie della piazza, altri gradini a lato scendono a livello degli ingressi di palazzo de Claricini-Gaspardis.

    Questa soluzione progettuale consente anche un nuovo utilizzo della piazza quale luogo di spettacoli all’aperto.
    Lo spazio si arricchisce con una pavimentazione in binderi di pietra piasentina posati su sabbia, come si faceva anticamente, con diverse direzioni di posa che nella parte centrale seguono la linea dell’asse generatore. Lo spazio viene esaltato per la sua essenzialità, mentre la profondità prospettica è la risultante delle linee parallele che delimitano il tratto centrale.

    Ulteriori informazioni
    Informacittà
    Tel: +39 0432 710460
    E-mail: informacitta@cividale.net
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