I Longobardi e il riconoscimento UNESCO
I Longobardi e il riconoscimento UNESCO
Dal 25 giugno 2011 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e con esso le più significative testimonianze della Cividale longobarda: Il Tempietto Longobardo annesso al Monastero di Santa Maria in Valle (nell’area della c.d. Gastaldaga) e i resti del Complesso Episcopale rinnovato da Callisto i cui resti sono conservati e visibili al Museo Cristiano e al Museo Archeologico Nazionale.
La decisione è stata presa durante la 35^ sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011.
Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.c)” è frutto della candidatura di una rete che ha avuto in Cividale la propria capofila.
Oltre alla città friulana, la rete comprende altri sei siti distribuiti sull’intero territorio della penisola:
- il Monastero di Santa Giulia con la chiesa di San Salvatore a Brescia;
- la chiesa di Santa Maria foris portas con il castrum e la torre di Torba a Castelseprio e Gornate Olona (VA);
- il Tempietto di Campello sul Clitunno (in provincia di PG);
- la basilica di San Salvatore a Spoleto (sempre in provincia di PG);
- la chiesa di Santa Sofia a Benevento;
- il santuario micaelico di San Michele a Monte Sant’Angelo sul Gargano.
Questi siti sono stati scelti poiché sono quelli dove, unitamente a Cividale, meglio si sono conservate le testimonianze monumentali dei Longobardi.
Nel 568 d.C. con l’arrivo dei Longobardi, guidati da re Alboino, Cividale acquistò un ruolo da protagonista divenendo capitale del primo ducato longobardo in Italia. Nel corso dell’VIII secolo, durante il periodo del duca Pemmone e di suo figlio Ratchis, con l’aiuto del re Liutprando, vi giunse Callisto, Patriarca di Aquileia: la compresenza e coesistenza in città dei massimi rappresentanti territoriali del potere politico e di quello religioso dell’epoca, il Duca con l’alta aristocrazia longobarda e il Patriarca con tutta la sua gerarchia, trasformò definitivamente Cividale in una potente capitale politica e religiosa, nonché centro di arte e cultura. All’interno della cinta muraria i principali complessi monumentali della città longobarda erano costituiti:
- dall’area della Valle dove fu posta la Gastaldaga, sede del Gastaldo – rappresentante del re – in cui vennero edificati la chiesa di San Giovanni e l’oratorio di Santa Maria e, verso la fine del regno, l’importante Monastero di Santa Maria in Valle;
- dal complesso episcopale presso la Basilica di Santa Maria Assunta divenuta chiesa episcopale con annesso Palazzo patriarcale (tarda età longobarda).
Splendidamente conservati, i resti di questi importanti monumenti sono ancora visitabili a Cividale presso il Monastero di Santa Maria in Valle, il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo e, infine, presso il Museo Archeologico Nazionale.
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Jasmine - 17/01/2017 ore 11:21
Molto interessante, da visitare assolutamente!
Lorenzo - 10/01/2017 ore 17:27
Un posto davvero molto particolare, dove sembra che il tempo si sia fermato.
Lorenzo - 18/12/2016 ore 19:57
Commento rimosso
nicolacociancig - 08/12/2016 ore 16:59
Bello da vedere
Lucrezia Perin - 06/12/2016 ore 12:13
Molto interessante. Consiglio vivamente!
FConcina - 05/06/2016 ore 11:44
Dopo aver comprato gioielli e ceramiche longobarde, e aver visitato le mura e i palazzi della città, un ripasso è d'obbligo per non dimenticare le bellezze che ho ancora negli occhi!
Pasquale Grilli - 19/05/2016 ore 17:00
Ho deciso di trascorrere un week-end a Cividale dopo essere stato a Monte Sant'Angelo (FG). Lì ho trovato segni tangibili dell'intenso rapporto tra l'Angelo Guerriero ed il popolo dei Longobardi. Voglio conoscere meglio la storia di questo popolo.
Edward - 18/05/2016 ore 21:08
Davvero molto interessante.